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Lo psicopompo, Hermes e Persefone:
camminamenti di consulenza

L’attività di consulenza richiama l’atto dell’accompagnare come contenitore e testimone in un tempo e in un luogo concordati della humana varietas. Il camminamento permette di proteggere il passaggio – garantisce posizione di vantaggio, facilita la prospettiva. Chi si incammina conosce l’interesse che muove, la fatica della scoperta, la gioia del corpo che scava e apre relazioni che o si rivelano carnali oppure non sono.

Numerosi sono gli archetipi di riferimento per l’attività di consulenza che richiamano i miti di Hermes e Persefone.

Per le attuali concezioni, con la nascita della psicologia “scientifica”, con le neuroscienze,  la psiche non è più l’antica figlia della Terra e di Urano stellato, come la definivano gli Orfici. Essa è soltanto un insieme di processi mentali, affettivi e cognitivi, intrapsichici e interpersonali, modellati dalla interazione fra matrici biologiche e dinamiche sociali.

Vogliamo concentrare la riflessione e la pratica della GRU su livelli interiori ed esteriori, recuperando il significato di iniziazione applicata alle organizzazioni e il significato della morte profana e seguita da rinascita a nuova vita.

Non è, quindi, la GRU negli inferi, anche se spesso d’inferno si parla riferendosi alla vita in azienda, semmai la comprensione e l’utilizzo del consulente/psicopompo come interprete, messaggero e guida attraverso i mutamenti di stato, nei passaggi da un ciclo di esistenza ad un altro.

L’incontro e lo svelamento del limite, il morire rispetto ad una parte di sé, la permanenza nell’Ade, la nascita nell’essenziale sono tappe di un cammino di coscienza e di autonomia.

Ulisse sceglie di ascoltare il canto delle sirene, facendosi legare, e il laccio, nel nostro caso, è l’analisi di realtà.